Tu che passai qui davanti e guardi e pensi di fermarti un attimo soltanto
Lascia che la meta tua t’attenda, resta, non avere fretta, e presta ascolto al canto.
Si apre con questo invito al pubblico Eudaimonia, l’ultimo disco del giovane cantautore sardo Andrea Cubeddu. L’album s’intitola alla parola greca usata da Aristotele per descrivere la felicità che si sperimenta nel lento processo di riscoperta di se’, letteralmente la “buona possessione” da parte di quella voce nascosta ed interna in ciascuno di noi che oggi chiameremmo coscienza.
Eudaimonia è un lavoro di ricerca musicale e personale, che naviga tra frammenti di quotidianità e mito greco in un dialogo costante tra interiorità ed esteriorità, tra io e mondo.
La voce e la chitarra di Andrea Cubeddu, accompagnate per l’occasione dal contrabbasso di Elena Squarzon, ci guideranno in un viaggio tra ritmi mediterranei e canti di storie di uomini e dei verso un’isola di insolita e meritata lentezza oltre la frenesia del contemporaneo, in cui trovare un momento di piacere ed ascolto non solo della musica, ma anche di sé.