“Finitudini: la parola alla morte” è la rassegna di Porto Burci dedicata al significato che la morte assume nella nostra società. Soffermarsi e discutere di un fatto naturale della vita senza tabù e paura. Approfondire il nostro rapporto con la morte per acquisire consapevolezza e accettazione del fenomeno.
Quindi lasciamo la parola alla protagonista: in questo percorso la rassegna Finitudini propone 4 incontri che attraverso la narrazione di diversi relatori ci permetteranno di accompagnare, narrare, comprendere ed educare alla morte.
Un viaggio che, attraverso le parole dei nostri ospiti, darà finalmente voce alla morte di prendere parola e raccontarsi, invitandoci a non avere paura ma a comprenderla ed accettarla come parte fatto della vita.
Gli incontri si terranno a Porto Burci
il 22 ottobre e il 27 ottobre, il 2 e il 6 novembre
VALERIA IMBROGNO
ACCOMPAGNARE
ACCOMPAGNARE - 22 ottobre con valeria imbrogno
Le battaglie per veder riconosciuto il diritto di essere “liberi fino alla fine” vengono da una lunga serie di storie come quella che ci porterà Valeria Imbrogno. Storie di dolore e sofferenza ma anche di vita e di lotta.
Valeria era a fianco a Dj Fabo quando il 27 febbraio 2017 otteneva la possibilità di scegliere sul suo fine vita. Dj Fabo è stato obbligato ad andare in Svizzera per poter vedere questo suo diritto tutelato. Da allora molte cose sono cambiate, nella vita di Valeria e in Italia. In questo incontro ci racconterà il suo impegno per veder riconosciuto il diritto di essere davvero liberi fino alla fine anche nel nostro paese.
NARRARE - 27 ottobre con Marco Cavalli
Le parole sono lo strumento per esprimere i pensieri, anche quelli più reconditi.
Quando le parole poi vengono impresse su carta diventano storie e narrazioni che rimangono nella mente delle persone e delle culture. Marco Cavalli, docente presso la scuola mediatori linguistici di Vicenza, ci accompagnerà in questo viaggio alla scoperta di opere letterarie antiche e contemporanee che hanno trattato il tema del fine vita. Narrazioni, storie, pagine che hanno aiutato l’interpretazione e la comprensione del fenomeno più inaccessibile e indiscutibile della vita.
MARCO CAVALLI
NARRARE
INES TESTONI
COMPRENDERE
COMPRENDERE - 2 novembre con Ines testoni
Cosa vuol dire comprendere la morte? La comprensione della morte parte da una profonda accettazione del fenomeno in quanto fatto naturale della vita. Durante la sua lunghissima carriera Ines Testoni è stata un’avanguardia di questa scuola psicologica. Nell’incontro dedicato al “comprendere”, la docente ci parlerà di come gli studi e le ricerche nel campo dell’educazione alla morte hanno permesso di plasmare una nuova generazione di psicologi consapevoli della delicatezza e dell’importanza di accompagnare con le giuste modalità chi sta vivendo l’approssimarsi di un lutto e al contempo di parlare al grande pubblico della morte in modo pesato ma trasparente e obiettivo.
EDUCARE - 6 novembre con Lisa Martignetti, Antonio Gallucci e Anna Spiniella
Nel periodo del lockdown siamo stati portati inevitabilmente a introdurre nelle nostre conversazioni le parole: virus, isolamento sociale, dolore, perdita, morte e molte altre che difficilmente prima utilizzavamo in presenza dei bambini. Purtroppo, o per fortuna, in questo caso il tentativo di celare e censurare all’infanzia le brutte notizie non è riuscito, le informazioni, anche le più dolorose, sono arrivate fino a loro. Per narrare quello che accade ogni giorno con parole nuove, termini inesplorati che ci parlano di emozioni, di dolore, di difficoltà ma anche di luoghi magici spesso sconosciuti e di rituali dove si può tornare a prendersi cura degli altri. “Fragile, maneggiare con Cura” nasce nel 2020 dall’incontro tra Lisa Martignetti, una Fotografa, Operatrice Funebre e Funeral Planner e Anna Spiniella,Pedagogista che si occupa di Death Education e Cure Palliative, che con il passare del tempo hanno accolto Antonio Gallucci, un musicista Jazz che le accompagna in questo viaggio incredibile, il quale ha fatto diventare il loro progetto una vera e propria performance. L’obiettivo è quello di restituire dignità a queste parole che per mesi abbiamo nominato a bassa voce, per portarle nelle nostre relazioni educative con una consapevolezza nuova, mediante un altro compagno immancabile ovvero l’albo illustrato.