Narrative Nonfiction.
Laboratorio a cura di Violetta Bellocchio
Sabato 27 ottobre | Dalle 14.00 alle 17.00 | Porto Burci – Contrà dei Burci, 27, Vicenza
Nonfiction | Libri, film o, più in generale, racconti e storie in cui i fatti narrati presentano persone o eventi reali.
Perché un laboratorio sulla #nonfiction?
Ci troviamo a vivere al termine di un decennio in cui “dire la verità” è diventato al tempo stesso una garanzia di autorevolezza e un’arma pericolosa.
Sono oggettivamente aumentati il consumo e la richiesta di nonfiction da parte di un pubblico che ha abbracciato le storie vere a vario livello di elaborazione. Ma anche la richiesta da parte dei committenti (come editori e produttori di cinema o di serialità televisiva), che hanno di volta in volta proposto lo stesso macro-genere con etichette differenti sul piano teorico più che contenutistico.
Ad essere aumentata, in parallelo, è stata anche la tendenza a non elaborare al punto giusto il materiale in questione: la rapidità dei cicli di generazione e consumo ha creato un circuito in cui spesso i contenuti nonfiction non sono stati ben metabolizzati prima di venire messi sul mercato. I contenuti non sono stati affinati a sufficienza da parte dei singoli aspiranti autori, oppure questi si sono ritrovati bloccati dal non riuscire a localizzare una categoria ideale, una forma o genere adatti a quanto desideravano produrre.
Un pomeriggio per | Cominciare ad esaminare fatti, suggestioni, episodi isolati o grandi potenziali archi narrativi della tua storia personale, e capire come raccontarli.
Forma – voce e genere | Individuare o affinare una voce individuale e scoprire quale genere sia più adatto al materiale che hai a disposizione, tra il memoir puro, il reportage narrativo e le diverse forme ibride che ci viene permesso usare quando scriviamo (buon ultimo, per l’Italia, il nonfiction novel).
Intenzione – spunti di riflessione | Sul piano dell’intenzione, della spinta, possiamo in realtà fare tutto – la ricchezza del genere lo dimostra – ma è sano per chi scrive porsi alcune domande.
L’episodio personale va raccontato per forza in presa diretta e senza i filtri offerti dalla riscrittura, oppure si presta a diventare il semplice spunto messo al servizio di una storia che andrà in tutt’altra direzione? Come possiamo distinguere tra i due, se “l’istinto” non è una risposta accettabile?
Come si dà una struttura e un filo logico al materiale biografico, che per sua stessa natura può dimostrarsi spesso sfuggente, non lineare, troppo complesso per un racconto tradizionale?
Come si può trasformare una storia privata in un testo capace di essere intercettato e apprezzato anche da chi è molto lontano dal mondo raccontato?
Come si raggiunge, davvero, un solido equilibrio tra il cosa (l’argomento della storia raccontata) e il modo (lo stile, il ritmo, le immagini e il punto di vista scelti per guidare il racconto)?
Violetta Bellocchio
Violetta Bellocchio è autrice di nonfiction narrativa (Il corpo non dimentica e altri progetti in fase di elaborazione). Ha fondato e curato per due anni la rivista online «Abbiamo le prove», la prima in Italia dedicata alla sola nonfiction femminile; ha inoltre curato l’antologia Quello che hai amato. Dall’autunno 2014 è stata docente ospite alla Scuola Holden di Torino. Come emerge dalla sua produzione, è appassionata della materia e ama aiutare gli altri ad individuare e perfezionare la propria voce.
Firma storica di «Rolling Stone Italia» e «Rivista Studio», oggi collabora a «Link», «Vanity Fair», «il Tascabile» e «Not». Oltre alle pubblicazioni sopra citate, ha pubblicato i romanzi Sono io che me ne vado (Mondadori, 2019), Mi chiamo Sara, vuol dire principessa (Marsilio, 2017) e La festa Nera (Chiarelettere, 2018). I suoi racconti sono apparsi in numerose riviste e antologie, tra cui L’età della febbre (minimum fax, 2015).
Modalità di partecipazione
Il laboratorio si terrà a Porto Burci (Contrà dei Burci, 27, Vicenza) dalle 14.00 alle 17.00.
È aperto a tutti e tutte e non è richiesto alcun tipo di prerequisito. Il costo per persona è di 25 euro. Per informazioni ed iscrizioni è possibile scrivere una mail a portoburci@gmail.com.
Alle 17.30 seguirà la presentazione del libro (tutte le info sulla pagina dell’evento)